I PRECETTI DELL' ADDESTRAMENTO
(da Karate-Do Nyumon di Gichin Funakoshi)
Prima di spiegare gli aspetti tecnici del karate, vorrei fornire al lettore le indicazioni generali sul metodo d'approccio alla pratica e spiegare qualcosa su quello che dovrebbe essere il giusto atteggiamento nei confronti dell'addestramento. Primo, poiché il karate è un'arte marziale, dovete allenarvi con la massima serietà sin dall'inizio. Ciò significa non solo essere onesti o diligenti nell'addestramento: in ogni momento, ad ogni passo, dovete immaginarvi nell'atto di affrontare un avversario con la spada sguainata. In secondo luogo, provate a eseguire esattamente quello che vi viene insegnato senza protestare: solo chi manca di zelo e di forza di volontà non affronta i propri limiti e ricorre costantemente a scuse d'ogni genere. Spesso con le sue sciocche proteste rasenta il patetico. Per esempio, nell'insegnare una certa posizione di difesa, mi capita di incontrare persone che affermano di non essere in grado di impararla, malgrado tutti i tentativi. Mi chiedono cosa fare dopo averci provato per meno di un'ora! Anche chi si esercita instancabilmente ogni giorno fino a farsi diventare le gambe dure come pietre, avrà bisogno, per poterla imparare come si deve, di un periodo di tempo che va da sei mesi a un anno. E’ ridicolo dire: "Tanto non mi riesce", senza prima mettercela tutta. Se un monaco Zen ascoltasse tali parole rìmproverebbe aspramente colui che le avesse pronunciate e gli farebbe assaggiare il bastone. Non potete esercitarvi con le parole. Dovete imparare con il corpo. Un addestramento e l'autodisciplina comportano sacrifici ed ansia che bisogna saper sopportare, fermamente convinti che se altri ci sono riusciti, allora potete farlo anche voi. Chiedetevi: "Cos'è che mi blocca? Cosa sto sbagliando? E’ insufficiente il mio metodo d'approccio”'. Ecco cos'è l'addestramento nelle arti marziali. Terzo, quando state imparando una nuova tecnica, praticatela con intensità fino a che non la comprenderete a fondo. Non cercate di sapere tutto immediatamente. Esercitatevi coscienziosamente. Il karate possiede numerose tecniche e molti kata. Non cadete, nella trappola di ritenere necessario conoscere tutto in generale, visto quanto c'è da imparare. Imparare tutto a memoria, senza aver capito veramente il significato e le tecniche dei kata, è pressoché impossibile: l'impressione sarebbe quella di avere a che fare con un miscuglio incoerente di tecniche. Imparare ogni mossa e ogni tecnica indipendentemente impedisce di cogliere le relazioni che intercorrono fra i vari kata e come essi si integrino a vicenda. Imparare una cosa, dimenticandone un'altra, porta inevitabilmente alla confusione totale. Potrei raccontarvi la storia di un certo Maestro di Gidayu che, quando era ancora uno studente, intento a imparare racconti interminabili, aveva un maestro molto severo, che per molti anni non volle insegnargli nient'altro che un singolo passaggio del Taikoki, un dramma sulla vita e l'epoca di Toyotomi Hideyoshi. Centinaia di volte al giorno, giorno dopo giorno, gli veniva fatto ripetere lo stesso passaggio, e ogni volta l'unico commento del maestro era: "Non è abbastanza". E non gli permetteva di andare oltre. Quarto, non datevi tante arie e non cercate di dimostrare la vostra forza. è assurdo che tanti tra coloro che praticano le arti marziali si sentano in dovere di dare spettacolo. Provate ad immaginare un tale che fa le spalle grosse con i gomiti sporgenti e che si pavoneggia per la strada, come se ne fosse il padrone indiscusso, con un'espressione sulla faccia che dice: “Io sono il più grande eroe di tutti i tempi". Anche se lo fosse, il rispetto per lui si ridurrebbe almeno della metà. E, ovviamente, se non lo fosse, e si trattasse invece di una mezza cartuccia, la situazione sarebbe troppo ridicola per poterla descrivere. 1l suo sorriso riscalda il cuore dei fanciulli; la sua collera intimidisce una tigre". Ecco una descrizione breve ma efficace del vero esperto in arti marziali. Una quinta regola da tenere bene in mente è che bisogna essere.sempre cortesi, rispettosi e obbedienti nei confronti degli anziani. Non esiste arte marziale che non ponga l'accento sull'importanza della gentilezza e delle buone maniere. Sesto, dovete ignorare il male e adottare il bene. Quando osservate le azioni degli altri e scoprite qualcosa che dovreste imparare, provateci subito senza esitazione. Se vedete un uomo vittima della pigrizia, siate critici nei confronti di voi stessi senza indulgenza. Quando vedete un uomo particolarmente bravo a calciare, chiedetevi perché il suo calcio è così buono. Come potete imparare a calciare allo stesso modo; in cosa è diverso il vostro calcio? In questo modo dovreste essere capaci di escogitare un metodo per migliorare il vostro calcio. E se vedete un uomo che non riesce a progredire, chiedetevi ancora perché: forse non si esercita abbastanza o forse manca di determinazione. Chiedetevi: è così anche per voi? Questo atteggiamento non serve solo per migliorarsi tecnicamente. Noi tutti abbiamo dei punti forti e dei punti deboli: se desideriamo sinceramente migliorare noi stessi, ogni persona che incontriamo sul nostro cammino può esserci d'esempio o rappresentare un termine di paragone che aiuti le nostre riflessioni. Un vecchio proverbio dice: Sannin okonaeba kanarazu waga shi ari.(Si basa su un passo estratto dai detti di Confucio: "Quando cammino con altre due persone, queste possono servirmi da maestri: imito le loro virtù ed evito il loro difetti") *. Settimo, pensa alla vita di tutti i giorni come ad un allenamento. Non pensare che il karate appartenga solo al dojo, o sia esclusivamente un metodo di combattimento. Lo spirito della pratica del karate e gli elementi dell'addestramento sono applicabili a ogni aspetto della nostra vita quotidiana. Vincere il freddo a denti stretti durante l'addestramento invernale o scacciare le lacrime di sudore dagli occhi durante quello estivo può esservi molto utile nel vostro lavoro. E il corpo forgiato dai colpi e dai calci di un intenso esercizio non soccomberà di fronte alla lunga preparazione di un esame difficile o al compimento di un incarico snervante. Chi ha potenziato lo spirito e la forza mentale allenandosi con un atteggiamento di irriducibile forza di volontà non incontrerà mai degli avversari troppo grandi per lui. Chi ha sopportato tanti anni di sofferenza fisica e mentale per imparare un pugno, o un calcio, dovrebbe essere capace di affrontare qualunque impresa, di qualsiasi difficoltà, e di portarla a compimento. Questa può dirsi una persona che ha imparato il karate. *The Chinese Classics, voi. 1, capp. Confucian Analects, The Great Learning, The Doctrine of the Mean, nella traduzione inglese di Jarnes Legge, Hong Kong University Press, 1960. |
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